lunedì 26 novembre 2012

PETALI DI...

E' in arrivo per l'appuntamento con la rubrica: IN VIAGGIO VERSO TERRE LONTANE: racconto di un Olio Essenziale...la rosa!!!! Vi aspetto per condividere con voi questa dolce, meravigliosa, antica essenza!!!

martedì 20 novembre 2012

CELLULITE: analisi, approccio e trattamento secondo l’Ayurveda


La cellulite…spesso ci ricordiamo di averla solo quando si avvicina il periodo estivo…ma in realtà questo problema, che tanto cerchiamo di combattere, lo abbiamo tutto l’anno e quindi perchè non essere costanti nell’affrontarlo?

Analizziamo il problema dalla radice:
Innanzitutto i concetti di obesità o magrezza non hanno nulla a che vedere con la condizione di cellulite; si può essere più "in carne" e non averla, come al contrario, magri e soffrirne.

Letteralmente il termine cellulite indica l’infiammazione della cellula; la cellulite è un infiammazione del tessuto connettivo che si trova sotto la cute, ma questo inestetismo non è solo un accumulo di grasso localizzato, è la conseguenza di un processo di degenerazione della microcircolazione dei tessuti adiposi.
Squilibrio ormonale, cattiva digestione o alimentazione errata, mancanza di esercizio fisico e scorretto stile di vita sono fra i fattori che maggiormente vanno ad influenzare la progressione della cellulite.

Dal punto di vista ayurvedico
La presenza di cellulite indica che il corpo ha bisogno di una pulizia profonda e di una disintossicazione, che, se non trattata, può portare a condizioni più gravi come una ritenzione di liquidi permanente.
Per l’Ayurveda la cellulite è un blocco causato da AMA (tossine o cibo non digerito\ male assimilato) e da un malfunzionamento di AGNI (il nostro fuoco gastrico): il cibo ingerito ricco di troppi grassi non viene, per così dire, bruciato totalmente dal nostro sistema digestivo e staziona all’interno del nostro stomaco per poi migrare nei tessuti generando un blocco, una stasi.

In Ayurveda la cellulite è chiamata “Vasa” che significa pesante ed è considerata uno squilibrio Kapha; gli elementi che compongono e caratterizzano questo dosha accrescono causando un eccesso con i seguenti risultati: ritenzione di liquidi (elemento Acqua), aumento del tessuto adiposo (elemento Terra).
Ovviamente in Ayurveda non si ragiona mai a senso unico, per questo motivo è importante sapere che anche il dosha Vata "colui che muove" è coinvolto e nello specifico Vyana-Vata (migliora la circolazione) e Apana-Vata (drenaggio). 
L’antico medico chirurgo ayurvedico Shushruta dice che quando i grassi saturi interagiscono con le impurità digestive (AMA), il risultato è cellulite. La chiave per combattere questo tipo di inestetismo è quindi proprio quella di abbattere il collegamento e l’aggragazione tra il grasso sottopelle e le impurità Vasa Ama.

Ma come trattare allora la cellulite per abbattere questo collegamento?
Innanzitutto va corretta l’alimentazione sostituendo cibi unti, troppo salati, ricchi di grassi e complessi (farine bianche e lievitate, pane, cibi in scatola, congelati, riso brillato, zucchero bianco) con cibi freschi e ricchi di alimenti vivi (verdure crude, cereali in chicchi e legumi ben cotti e speziati), dopodichè bisogna aumentare il fuoco digestivo con l’assunzione di tisane e spezie dalla potenza calda come ad esempio zenzero, cannella, chiodi di garofano, cardamomo e pepe.
Inutile dire che è molto importante bere e fare dell’esercizio fisico, come anche una semplice camminata veloce di 10 minuti al giorno per drenare ed aiutare il nostro sistema linfatico, privo di pompa, a ripulirsi e liberarsi dalla linfa “sporca” che ristagna.

Per quanto riguarda i trattamenti  anche in questo caso l’Ayurveda ci viene in aiuto con massaggi mirati atti a smuovere, riattivare e contrastare il tanto odiato inestetismo della pelle a buccia d’arancia in questo modo:
  •  riattivare: massaggio Neerabhyangam, già descritto in un mio precedente articolo, è il massaggio della linfa. Dalle movenze lente e delicate questo tipo di trattamento spinge la linfa verso le maggiori stazioni linfatiche per essere filtrata e ripulita.
  • smuovere: massaggio anti Kapha veloce e vigoroso con olio di sesamo oppure olio di senape dall’odore forte e pungente e dalle proprietà riscaldanti. E'possibile utilizzare anche specifici oli essenziali o mix anche se tradizionalmente non appartengono alla tradizione ayurvedica.
  • contrastare: Udgarshan, Pinda Sweda e Swedana, questi trattamenti alternati svolgono un azione riducente e riscaldante: 
  1. Il trattamento Udgarshan o Udvartana (della differenza di questi trattamenti ti parlerò prossimamente) mediante l’uso di polveri strofinate sulle parti interessate da cuscinetti riduce le zone adipose, agisce sugli accumuli favorendo il modellamento e risveglio metabolico. 
  2. I trattamenti Pinda Sveda e Svedana di avvalgono dell'azione del calore e del vapore; svolgonno un azione diaforetica efficace per favorire l'eliminazione delle tossine attraverso la sudorazione e, quindi di riflesso, risultano adatti a combattere obesità e cellulite.
Un lavoro in sinergia quindi ci permette di lavorare sia all’interno che all’esterno del nostro corpo per ripristinare l’equilibrio corretto che aiuterà a rimuovere e\o migliorare lo squilibrio legato alla cellulite.

Un consiglio?
La costanza e l’impegno sono veramente le nostre migliori amiche nella cura di questo problema. Seguire una routine corretta può davvero portare a degli ottimi risultati, non per piacere agli altri o per assomigliare alle donne che vediamo sulle riviste, ma per essere finalmente soddisfatte di noi stesse e dei nostri sforzi.

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venerdì 2 novembre 2012

Shiroabhyanga e Oleazione: l’Ayurveda si prende cura di testa e capelli

Durante il mio stage in India, non passava giorno senza che i miei capelli venissero unti e la mia testa massaggiata…il risultato? Lucentezza, morbidezza e tono; grazie a questa esperienza ho capito perchè le donne indiane dedicano da sempre molta cura e attenzione ai loro capelli per mantenerli forti, sani e luminosi a partire da piccoli e semplici gesti quotidiani, fino ad arrivare a trattamenti specifici.

Noi in occidente, al contrario, non prestiamo molta attenzione a questo e pensando all’olio sui capelli già ci sentiamo male…

In Ayurveda il massaggio alla testa con olio di sesamo oppure oli medicati specifici viene chiamato Shiroabhyanga, da shiro che in sanscrito significa testa, ed è un trattamento che viene praticato con particolare attenzione a testa, cute, capelli, collo e spalle.
Di questo massaggio esistono testimonianze negli antichi testi di Ayurveda, di cui vorrei trarre una parte:
Oleazione della testa
Chi applica regolarmente olio di sesamo sulla propria testa non soffre di mal di testa, calvizie, ingrigimento dei capelli e nemmeno della caduta dei capelli. La robustezza della sua testa e della fronte sono aumentate; i suoi capelli divengono neri, lunghi e con radici profonde. I suoi organi di senso lavorano correttamente, la pelle del viso diviene brillante. L’olio deve essere applicato in quantità sufficiente che la testa divenga untuosa.
il Sutrasthana, Charaka Samhita

Anche il nostro cuoi capelluto, come una schiena o dei piedi, vuole essere massaggiato! E’ importante che questo trattamento venga eseguito con sfregamenti piuttosto decisi perchè in questo modo viene riattivata e stimolata la circolazione della cute importante per la crescita e la salute dei capelli. E’, al tempo stesso, un trattamento molto rilassante, dalla durata di circa 20 minuti con i seguenti benefici:
  • previene la caduta dei capelli;
  • migliora lo stato del capello e del cuoio capelluto;
  • combatte disfunzioni del cuoio capelluto quali forfora;
  • previene mal di testa e torcicollo;
  • ha effetti calmanti generando rilassamento e chiarezza mentale;
  • migliora il funzionamento degli organi di senso;
  •  favorisce il sonno.
Nello specifico, in India, spesso vengono usati degli oli medicati al posto del semplice olio di sesamo. In particolare, vi è un olio  dalle caratteristiche peculiari che viene usato solo per la testa, il Brahmi Taila. Il suo nome deriva da Brahma, il ” Creatore” dell’Universo nella mitologia hindù. E’ un olio speciale dedicato alla sola cura della testa, del sistema nervoso e dei delicati organi di senso, pacificando e stimolando al tempo stesso le funzioni cerebrali. La pianta maggiormante usata nella produzione di questo olio è  la Bacopa Monnieri, ma troviamo anche la radice di vetiver e liquirizia. La Bacopa Monnieri è conosciuta per le sue qualità antiossidanti e rigenerante-tonificanti sui capelli, mantenendoli elastici e prevenendo l’incanutimento precoce.

La formulazione del Brahmi Taila, grazie anche all’olio di sesamo che lo compone, rende  il contatto con il cuoio capelluto morbido, delicato, profumato e il suo intenso colore ne esprimono il carattere equilibrante. Praticando il massaggio con questo olio, doniamo stabilità alla mente promuovendo un riequilibrio del delicato ritmo veglia-sonno.

Posso dire che il semplice e solo massaggio alla testa è un trattamento che porta benessere a tutto l’organismo che viene armonizzato e pacificato. In accordo con i concetti indù il cervello è ritenuto essere il centro delle attività creative. Si dice che l’oleazione regolare possa aiutare a raggiungere quella stabilità stessa di Brahma avvicinandosi alle qualità stesse espresse dal Dio della Creazione.

Personalmente, dal mio ritorno dall’India, pratico settimanalmente l’oleazione di testa e capelli con un impacco che tengo tutta la notte, per lavarli la mattina dopo per far agire in profondità l’olio fino alla radice dei capelli, con ottimi risultati!