venerdì 19 luglio 2013

L'ACQUA CHE CURA: LE MEDICINE ORIENTALI CI INSEGNANO

La cura idroterapica, ossia l’applicazione dell’acqua come rimedio, è conosciuta da millenni come un valido aiuto per la nostra salute.
Molti medici hanno dimostrato i suoi vantaggi in tanti modi e migliaia di persone la adottano con utili risultati. Dall’antichità ai giorni nostri: dagli Yoghi indiani, che insegnano pratiche di cura con questo elemento, dall’abate Kneipp e le sue cure idroterapiche praticate anche oggi…non c’è dubbio che l’idroterapia occidentale ha molti punti in contatto con quella orientale, ma gli indiani spiegano i suoi risultati terapeutici con la teoria del prana, estranea alla maggior parte di universitari e accademici dei nostri paesi.

Prana è il nome dato dai filosofi indiani all’energia universale che penetra in tutte le cose; la sua manifestazione è l’energia vitale che anima l’organismo di ogni essere vivente. Questa energia è in ogni cosa: nel cibo, nell’aria e nell’acqua e senza di essa non vi sarebbe vita. E’ tramite il prana dell’acqua e la possibilità di assimilarlo mediante queste cure che si può rimediare ai disturbi fisiologici e favorire la salute, la forza e il vigore fisico.

Sottointesa la sua assunzione per via orale, che rigenera, irriga e ci pulisce internamente dalle scorie che quotidianamente il nostro corpo deve eliminare, vi sono altri modi per “prendere” l’acqua come cura: fomenti, pediluvi, compresse, impacchi, frizioni, irrigazioni degli organi interni e bagni. Con questo articolo voglio portare l’attenzione su un particolare trattamento che arriva dall’India e dalla disciplina ayurvedica: il Kati Snan

Questa pratica è un bagno che viene effettuato nella zona pelvica; è necessario avere a disposizione una tinozza dalla misura che serva per far sedere la persona all’interno lasciando fuori gambe e piedi, spalle e braccia. In questo modo l’acqua ricopre la parte dall’ombelico fino al perineo incluso. La sua temperatura deve restare fra i 10 e i 18 C°, è possibile ripetere il trattamento anche 2 volte al giorno secondo le necessità con durata che va dai 10 ai 30 minuti.

I benefici di questo trattamento sono molteplici, lo troviamo utile in casi di: stitichezza, problemi digestivi, mestruazioni irregolari e dolorose, emorroidi, cistiti, infezioni uterine, calcoli biliari, diarrea, ulcere, problemi al fegato, eccesso di peso e obesità, emicranie, reumatismi e sciatica…

Nella letteratura vedica troviamo molti riferimenti sull’efficacia dell’acqua nel trattamento di disturbi e malattie e tutt’oggi questa ed altre pratiche vengono prescritte dai Vaidya, i medici ayurvedici, ai loro pazienti.

La semplicità dell’acqua come primordiale e primario elemento naturale…la semplicità dell’acqua come un prezioso agente terapeutico da tempi immemorabili. La semplicità di una cura efficace, naturale ed economica.

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