sabato 22 giugno 2013

L'ALBERO DI NEEM: dalla tradizione ayurvedica ai giorni nostri


Alla prima lezione di yoga, durante il mio viaggio indiano, l’insegnante si presentò con un rametto di foglie in mano, iniziò a staccarle una ad una e ce la fece mangiare.
Era una bella fogliolina
frastagliata dalla forma particolare e dal sapore amarissimo.
Era una foglia dell’albero di Neem.

Originario dell’India e della Birmania, ma diffuso anche in Africa ed in altre zone tropicali, il Neem (Azadirachta Indica) è una pianta antichissima; la prima testimonianza del suo uso risale al 2000 a.C., ancor prima che gli antichi erboristi scoprissero i benefici del Salice, Timo, Mirra e Pino.
I primi scritti medici Sanskriti riferiscono i benefici di questa pianta dall’uso dei frutti, semi, olio, foglie, radici e corteccia e attualmente troviamo più di 300 rimedi ayurvedici a base di Neem.  Secondo l’Ayurveda, infatti, le diverse parti della pianta del Neem posseggono differenti proprietà medicinali ed è considerata una delle più potenti disintossicanti e purificatrici del sangue.

La corteccia è efficace come febbrifugo, per combattere le malattie della pelle, i parassiti intestinali, il catarro, il vomito, la tosse ed il singhiozzo.

Le foglie trovano un importante impiego nelle malattie dell’occhio e, come tutte le erbe amare, sono un ottimo disintossicante epatico e regolatore della bile. Inoltre il decotto delle foglie fresche guarisce le ulcere anche di vecchia data.

I frutti sono purgativi ed aiutano in tutte le malattie della pelle. L’olio dei semi della pianta del neem ( spremuto a freddo) è uno degli agenti disinfettanti e risananti in caso di problemi cutanei.

La pianta stessa, in tutte le sue parti – radici, legno, corteccia, foglie e fiori – è un repellente efficace contro insetti nocivi e zanzare.
Di conseguenza, non ci meraviglia che in India venga considerato e chiamato “la farmacia del villaggio” per le sue rinomate proprietà medicamentose.

Ricerche piuttosto recenti hanno dimostrato l’efficacia di questo albero “farmacia”, fino ad essere dichiarato dalle Nazioni Unite l’”albero multiuso del XXII secolo”; le sue proprietà fisiologiche sono molteplici e presenta diverse azioni:
  • Azione antisettica, è stato testato nei confronti di numerosi ceppi batterici, in particolare risulta molto efficace contro i funghi della pelle.
  • Azione antisettica
  • Azione insettorepellente ed insetticida, contiene una sostanza, detta salannina, che funziona da repellente per gli insetti che pungono. Inoltre il principio attivo dell’azadiractina, composto organico estratto dai semi della pianta, è efficace nella lotta a parassiti e funghi e, tuttavia, non nocivo per gli insetti  utili, per gli animali, per gli uccelli e per l’uomo.
  • Azione antinfiammatoria, è un valido febbrifugo utile anche in casi di dolori muscolari, articolari, reumatismi ed artrite.
  • Azione rigenerante e cicatrizzante dei tessuti epiteliali, efficace in tutte le affezioni dermatologiche
E’ utile per l’igiene orale: i rametti dell’albero, opportunamente masticati, venivano anticamente strofinati su denti e gengive, mentre oggi si producono dentifrici contenenti sostanze estratte dal neem che contrastano la formazione di placca e sbiancano i denti. Nell’industria cosmetica, è utilizzato anche nella produzione di saponi, prodotti per i capelli e il cuoio capelluto, creme per le mani, olio per massaggi, creme per il viso anti-acne e anti-arrossamenti, protettivi per labbra e lenitivi per herpes.

In India si ha l’impressione che tutto ciò che cresce da Madre Natura ha una certa sacralità e, a volte, non è solo un’impressione…passeggiando per le strade si trovano moltissime piante di Neem e questo millenario albero è anch’esso considerato sacro dalla popolazione locale.

“Sarva roda nidarini”: il guaritore di tutti i malanni; questa è la traduzione dal sanscrito del suo nome e per le molteplici proprietà di questa pianta non poteva che contenere questo significato.

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